Raggiungere la pensione rappresenta per molti un traguardo fondamentale, spesso atteso e desiderato per anni. Questo momento segna l’inizio di una nuova fase della vita, in cui finalmente ci si può dedicare alle proprie passioni e godere di un meritato riposo dopo una lunga carriera lavorativa. Tuttavia, non sempre la pensione è sinonimo di serenità: a volte, infatti, può diventare fonte di preoccupazione, soprattutto quando l’assegno mensile non è adeguato rispetto al costo della vita attuale. Un rimedio adottato da molti pensionati è quello di trasferirsi in una regione dove le spese quotidiane risultano più sostenibili: scopri di quale si tratta.
La pensione: cos’è e come funziona?
Come già anticipato, la pensione rappresenta il momento in cui il lavoratore o la lavoratrice, rispettando determinati requisiti stabiliti dalla legge, interrompe l’attività lavorativa e inizia a ricevere una somma mensile. L’importo della pensione viene calcolato principalmente in base agli anni di contributi versati, ma anche ad altri fattori.

La pensione, quindi, non è soltanto un traguardo personale e sociale, ma rappresenta anche uno strumento essenziale di tutela economica. Permette a chi ha terminato la propria attività lavorativa di continuare a percepire un reddito, garantendo così una certa stabilità e la possibilità di mantenere uno stile di vita dignitoso.
Non è possibile andare in pensione in qualsiasi momento a propria discrezione! L’accesso alla pensione è vincolato al rispetto di specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. I lavoratori e le lavoratrici non possono semplicemente decidere di smettere di lavorare e ricevere subito la pensione: è necessario soddisfare alcune condizioni, che ti illustreremo dettagliatamente di seguito.
Età pensionabile ed età contributiva: cosa sapere
I requisiti fondamentali per accedere alla pensione sono principalmente due: l’età pensionabile e l’anzianità contributiva. L’età pensionabile indica l’età minima richiesta per poter andare in pensione, mentre l’anzianità contributiva si riferisce al numero di anni in cui sono stati versati i contributi previdenziali.

Non basta soddisfare uno solo di questi requisiti: entrambi devono essere rispettati per poter accedere al trattamento pensionistico. Ad esempio, se un lavoratore ha raggiunto i 68 anni di età ma ha versato solo 12 anni di contributi, dovrà continuare a lavorare fino a raggiungere almeno i 20 anni di contribuzione richiesti.
Vediamo ora i dati concreti: secondo la normativa attualmente in vigore, l’età pensionabile è fissata a 67 anni sia per gli uomini che per le donne. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva, è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi per poter accedere alla pensione di vecchiaia.
L’importo della pensione: da cosa dipende?
Se ti stai chiedendo a quanto possa ammontare l’importo della pensione, sappi che la risposta non è univoca: il calcolo dell’assegno pensionistico dipende da molteplici fattori. In generale, più anni di contributi sono stati versati, maggiore sarà l’importo della pensione.

Per alcuni lavoratori, in particolare per coloro che hanno maturato almeno 18 anni di contributi entro il 1995, anche la tipologia di lavoro svolto e l’ammontare dello stipendio percepito incidono notevolmente sull’importo della pensione. In certi casi, il calcolo può prevedere una combinazione di diversi sistemi di valutazione.
Anche l’età effettiva al momento del pensionamento può influire sull’importo: posticipare il ritiro dal lavoro, infatti, può tradursi in un assegno più elevato. Inoltre, bisogna considerare i coefficienti di rivalutazione annuale, che tengono conto dell’andamento del PIL e dell’inflazione, garantendo così un adeguamento dell’importo nel tempo.
Qual è la regione più amata dai pensionati italiani?
Prova a immaginarti tra qualche anno, finalmente in pensione: dove vorresti trascorrere questa nuova fase della tua vita? Preferisci il mare, la montagna o le dolci colline? Sei legato al tuo luogo d’origine o sogni di trasferirti in una località che senti più vicina al tuo stile di vita? Molti pensionati italiani sembrano avere una preferenza ben precisa.

La ragione principale di questa scelta è la ricerca di un ambiente sereno e di un costo della vita più accessibile, così da poter vivere in tranquillità e benessere, senza rinunciare alla qualità della vita, anche quando le risorse economiche non sono particolarmente elevate. In base a queste esigenze, la Puglia emerge come la regione preferita dai pensionati!
Questa splendida regione del Sud Italia offre un clima piacevole, con inverni miti e brevi ed estati lunghe e soleggiate, una qualità della vita elevata grazie alla presenza del mare e dell’ottima cucina locale, e un costo della vita generalmente inferiore rispetto ad altre zone del Paese. Tutti elementi che la rendono una meta ideale per chi desidera godersi la pensione in serenità.