
Il rosmarino non può mancare nell’angolo del nostro giardino o del nostro terrazzo dedicato alle piante aromatiche, utilizzate frequentemente in cucina per insaporire numerose ricette. La coltivazione di questo gruppo di piante è semplice ma può nascondere delle insidie, come l’innaffiatura. Scopri come innaffiare al meglio il tuo rosmarino per averlo sempre fresco!
Rosmarino: descrizione botanica
Rosmarinus officinalis è uno dei nomi scientifici del comune rosmarino, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae (o Labiatae). Si tratta di una pianta arbustiva perenne e sempreverde. Essa ha portamento cespuglioso e può raggiungere i due metri di altezza nelle varietà ad andamento eretto. Le foglie sono di piccola dimensione, strette e lineari.

Il loro colore è un verde scuro sulla pagina superiore che tende a schiarirsi nella pagina inferiore. I fiori hanno colorazione bluastra o violetta e, come tipico delle specie appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, presentano una una struttura bilabiata. Il rosmarino fa parte delle piante aromatiche in grado è in grado di produrre un olio essenziale volatile.
Questo conferisce alla pianta e, in particolare, alle foglie un aroma inconfondibile. Questa specie vegetale è endemica del bacino del Mediterraneo ma ormai si coltiva in tutto il mondo per l’utilizzo che se ne fa in cucina come insaporitore e aroma naturale, insieme a salvia, timo, basilico, origano, menta e chi più ne ha più ne metta!
Rosmarino: ciclo vitale
Trattandosi di una specie perenne, il rosmarino tende a persistere anno dopo anno e, data la sua natura da sempreverde, rimane foglioso anche durante i mesi freddi invernali. Nel corso del primo anno di vita, la pianta tende ad incanalare le proprie energie verso lo sviluppo delle radici, dei rami e delle foglie.

E’ a partire dal secondo anno di età che si verifica la fioritura che, in climi favorevoli, può prolungarsi per tutta la stagione calda, fino all’autunno. La vita del rosmarino può raggiungere i 20 anni, se ben curato e se coltivato in campo, anche se ben si adatta alla vita in vaso.
In quest’ultimo caso, in particolare, sono necessari maggiori interventi colturali, a livello di apporto idrico, potatura e così via. Andiamo adesso a trattare le principali esigenze della pianta oggetto di questo articolo, focalizzando l’attenzione sui vari fattori climatici e ambientali che potrebbero influenzare il suo sviluppo e la sua sopravvivenza.
Rosmarino: esigenze colturali
Rusticità è il termine che meglio si abbina al rosmarino. Questa pianta aromatica, infatti, è robusta e in grado di sopravvivere in svariate condizioni di terreno e climatiche. Nonostante prediliga un clima mite, come quello mediterraneo, il rosmarino riesce a resistere alle basse temperature invernali che, talvolta, possono scendere sotto lo zero.

La migliore esposizione per la sua coltivazione, tuttavia, rimane quella soleggiata e, se possibile, riparata dal vento. In zone umide e ombreggiate esso resiste ma risulta essere più suscettibile a marcescenze e muffe. Coltivabile sia in campo che in vaso, il rosmarino vede come terreno ideale un suolo ben drenato.
Ma non solo! Il substrato terricolo migliore è quello caratterizzato da suoli leggermente alcalini e poveri di sostanza organica. Proprio per questa ultima caratteristica, il rosmarino è a tutti gli effetti una pianta rustica che, quindi, non necessita generalmente di concimazioni regolari o un qualsiasi apporto esterno di nutrienti di varia tipologia.
Come si annaffia al meglio il rosmarino?
L’ultimo aspetto che ci rimane da trattare è l’irrigazione. Come e quanto irrigare? A questa domanda daremo subito risposta. Dal momento che il rosmarino è una specie robusta, risulta essere in grado di resistere alla siccità ma, perché possa mantenersi al meglio e risultare verde e rigogliosa, è importante intervenire seguendo alcun piccoli ma basilari trucchi.

L’innaffiatura, da effettuarsi solo nel caso in cui il terreno sia asciutto, dovrebbe essere limitata alla base del fusto, evitando di bagnare le foglie che, altrimenti, potrebbero essere soggette all’attacco da parte di funghi e altri organismi patogeni. Inoltre, per non creare eccessivo sbalzo termico, l’acqua impiegata per l’irrigazione dovrebbe essere a temperatura ambiente.
Nel caso in cui il tuo rosmarino sia coltivato in vaso, per mantenerlo fresco a lungo, ricordati di verificare che il vaso in cui è posto sia munito di fori di drenaggio abbastanza ampi e di pacciamare la superficie del terreno con ghiaia o ciottoli in maniera tale da creare una condizione ottimale per ridurre l’evaporazione dell’acqua presente nel suolo.