
Hai piantato dei semi per il tuo orto e hanno germogliato? Dovresti stare attento alle gelate tardive! Di cosa si tratta? Cosa possono causare? Come poter intervenire per evitare dei danni irreparabili? A queste e a tante altre domande cercheremo di dare risposta nel corso di questo articolo. Prosegui con la lettura!
Le gelate tardive: di cosa si tratta?
La Natura crea e la Natura distrugge. E’ quello che succede quando si ha la germogliazione di piccole piante, seguita dalla loro morte precoce a seguito di una gelata tardiva. Il gelo, infatti, non è una condizione atmosferica esclusivamente limitata al periodo invernale, differentemente da quello che si possa comunemente pensare.

La primavera, stagione del “risveglio”, può essere infatti soggetta anche a “risvegli” da parte dell’inverno che si manifestano con degli abbassamenti netti di temperatura, anche al di sotto dello zero, in periodi anomali, come quello che va dalla fine di marzo all’inizio di maggio. Questa condizione può avere gravi ripercussioni.
Con l’arrivo della bella stagione primaverile, infatti, molti semi danno origine a germogli che, lentamente, si accrescono. Nonostante il fusticino si sia sviluppato e le piccole foglie stiano aumentando di numero, in questa fase la pianta è ancora debole e, in caso di abbassamenti drastici e improvvisi della temperatura, potrebbe non farcela.
Gelate tardive vs gelate invernali
La principale differenza che intercorre tra le gelate tardive e le gelate invernali risiede nel periodo in cui avvengono, non inteso soltanto come stagionalità ma anche come fase di sviluppo in cui si trovano le piante. Cerchiamo di capire meglio. Una gelata che si verifica in inverno, accade in un momento di stasi vegetativa.

Come è noto, infatti, in inverno molte piante rallentano il loro metabolismo, alcune perdono le foglie, in attesa della primavera. Le basse temperature, in queste condizioni, possono non essere così “pericolose” per le piante. Differente è una situazione in cui le temperature miti primaverili hanno promosso il germogliamento dei semi, facendo riprendere la crescita vegetativa delle piante.
Un drastico abbassamento della temperatura in questa delicata fase, potrebbe essere disastroso per germogli di piante adulte e per piantine appena nate da seme. Proprio per questo motivo, le gelate tardive sono un fenomeno che imprenditori agricoli e appassionati di orto e giardinaggio temono particolarmente: ne va della produttività e della sopravvivenza delle piante!
Quando e dove si verificano le gelate tardive?
Come abbiamo ampiamente trattato, le gelate tardive sono un fenomeno atmosferico che si verifica durante la stagione primaverile, in genere da marzo a maggio, riportando, in maniera rapida e netta, le condizioni tipiche dell’inverno. L’aria fredda che provoca queste gelate, in genere viene dal Nord. Anche in caso di cielo sereno e assenza di vento.

Sicuramente, il periodo più duro da sopportare da parte delle piante che hanno ripreso la crescita vegetativa e da parte dei giovani germogli, spuntati da poco dal suolo, è rappresentato dalle ore notturne, durante le quali si assiste generalmente da un fisiologico calo delle temperature rispetto alle ore diurne e dall’alba.
Inoltre, le zone pianeggianti potrebbero essere più soggette a gelate intense a causa del ristagno a cui l’aria fredda, molto pesante, potrebbe andare incontro. Le zone vicino al mare, rispetto all’entroterra, in genere, risultano più miti e, di conseguenza, meno soggette a gelate tardive particolarmente disastrose, con le dovute eccezioni.
Come proteggere le piante dalle gelate tardive?
Tra le operazioni che possono essere fatte per limitare quanto più possibile i danni dovuti a gelate tardive, è possibile citare la protezione fisica, ovvero l’impiego di barriere fisiche, come tessuti non tessuti, teli in plastica, serre, pacciamature, per proteggere in maniera efficace le piante, adulte o giovani che siano.

In particolare, i tessuti non tessuti sono chiamati anche, brevemente, TNT e rappresentano una soluzione efficace per aiuole, piante ornamentali e ortaggi, soprattutto se presenti in esiguo numero. I teli in plastica svolgono una funzione simile a quella dei tessuti non tessuti ma più intensa, essendo prodotti con materiale meno traspirante.
La pacciamatura, invece, consiste in una operazione di posizionamento di materiale di vario tipo (come, per esempio, paglia, scaglie di corteccia, foglie secche) sul terreno, alla base dei fusti delle piante, in maniera tale da creare una condizione di conservazione del calore proveniente dal suolo durante le fredde ore notturne.