Come coltivare il cavolo nero in spazi ristretti

Coltivare il cavolo nero in spazi piccoli, come balconi o terrazzi, non è solo possibile, ma anche soddisfacente. Basta un po’ di attenzione e qualche accorgimento per ottenere piante sane, foglie croccanti e raccolti continui. Non serve avere un altro enorme. Con i giusti contenitori e una buona esposizione, si può gestire tutto in modo semplice. Il cavolo nero si adatta bene, basta dargli ciò di cui ha bisogno.

Da dove iniziare

Prima di tutto è meglio scegliere varietà meno ingombranti. Alcune crescono dritte non allargano troppo le foglie. Le più adatte sono quelle compatte come “Black Magic” o “Dward Siberian”. Hanno uno sviluppo contenuto e si prestano meglio alla coltivazione in vaso. In commercio si trovano facilmente, sia come piantine che come semi. Chi ha poco spazio dovrebbe partire da lì, evitando varietà troppo espansive.

Serve un contenitore capiente ma non esagerato. Vasi di circa 30-40 cm di profondità sono sufficienti. Anche il diametro è importante: almeno 25 cm, meglio se 30. Non usare basi troppo piccoli, le radici hanno bisogno di spazio per respirare e assorbire i nutrienti. I materiali porosi come la terracotta sono preferibili, perché lasciano passare l’umidità in eccesso. Ma anche la plastica va bene, se ha fori sul fondo.

Il terriccio deve essere ben preparato. Non basta la terra da giardino. Serve un substrato arioso e ricco. Una miscela efficace prevede terriccio universale, compost e sabbia. Una preparazione in sei parti di terra, tre di compost e una di sabbia funziona bene. L’idea è garantire drenaggio ma anche nutrimento. Un suolo troppo compatto trattiene acqua e può far marcire le radici.

L’importanza della semina e dell’irrigazione

Si può partire dal seme oppure trapiantare piantine già formate. Nel primo caso è meglio seminare direttamente nel vaso, lasciando almeno 30 cm tra una piantina e l’altra. Se si usano piantine già pronte, è utile distanziarle un po’ di più, anche 45-60 cm. Sembra tanto, ma il cavolo nero ha foglie lunghe che hanno bisogno di aria per svilupparsi bene.

L’irrigazione va seguita con attenzione, soprattutto nei mesi caldi. Il terriccio deve restare sempre un po’ umido, ma mai fradicio. Conviene controllare con un dito ogni giorno. Almeno all’inizio, se il substrato è asciutto, nei primi due centimetri è ora di annaffiare. Nei giorni più torridi si può arrivare a bagnare anche due volte al giorno, soprattutto se il vaso è piccolo.

Uno strato di pacciamatura aiuta parecchio. Mettere della corteccia sminuzzata, o anche solo foglie secche, sopra il terriccio serve a trattenere l’umidità. Riduce anche l’evaporazione, e tiene a bada le erbacce. È una tecnica utile soprattutto per chi dimentica spesso di bagnare o non può controllare ogni giorno il vaso. Basta uno strato leggero, non più di due dita.

Concimazione ed esposizione al sole

La concimazione è importante. Il cavolo nero ha bisogno di nutrienti regolari per crescere forte. Ogni due o tre settimane si può usare un fertilizzante liquido, bilanciato. Ce ne sono tanti in commercio, anche biologici. In alternativa, si può spargere un po’ di compost o letame ben maturo una volta al mese. Meglio evitare concimi troppo azotati, che fanno solo foglie molli.

L’esposizione conta più di quanto si pensi. In cavolo nero ama la luce, ma non il caldo eccessivo. In inverno o in primavera meglio tenerlo a sud, dove prende il sole pieno. Ma d’estate può soffrire. Se il balcone è esposto a sud, nei mesi più caldi è meglio spostare i vasi in una zona leggermente ombreggiata, oppure usare un telo traspirante come schermo.

Una cosa bella del cavolo nero è che si può raccogliere un po’ per volta. Quando le foglie raggiungono i 30 centimetri si possono tagliare partendo dal basso. L’importante è non staccare a mano, meglio usare un coltello affilato o delle forbici, così la pianta non si rovina. Se si taglia con attenzione, continuerà a produrre nuove foglie per diversi mesi.

La raccolta

Chi preferisce, può anche aspettare che la pianta cresca del tutto e poi raccoglierla intera. È una scelta meno produttiva, ma può avere senso se lo spazio è poco e si vogliono piantare altre colture dopo. Quando si decide di tagliare tutta la pianta, conviene farlo al mattino presto, quando le foglie sono più turgide. Dopo averle lavate, si possono conservare in frigo per alcuni giorni.

Il cavolo nero è abbastanza resistente, ma può attirare parassiti come afidi o cavolaie. In spazi ristretti è più facile controllare la situazione. Un’occhiata ogni tanto alle foglie basta per prevenire infestazioni gravi. In caso di insetti si può spruzzare acqua e sapone di Marsiglia o usare preparati a base di ortica. Funzionano bene e non danneggiano la pianta né il terreno.

Coltivare cavolo nero in poco spazio non è complicato, ma richiede costanza. Con le cure giuste, anche un solo vaso può dare soddisfazioni per tutta la stagione. Non serve essere esperti. È un ortaggio robusto, che si adatta e perdona qualche errore. Basta prendere il ritmo. Dopo un po’ diventa un gesto quotidiano, come innaffiare una pianta qualunque, ma con qualche foglia buona in più.

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