
Coltivare i piselli su una rete verticale è una di quelle cose che sembrano complicate solo all’inizio. In realtà è un modo molto pratico, specie se l’orto è piccolo o si coltiva su un balcone. Le piante crescono ordinate, non si ingarbugliano tra loro e si raccolgono senza chinarsi troppo. Non serve chissà quale esperienza, basta partire con calma, scegliere un supporto stabile e avere un po’ di pazienza.
Da dove iniziare
La terra va preparata bene, senza fretta. Si comincia scavando a fondo, almeno 25-30 cm, perché le radici abbiano spazio per andare giù. È un lavoro che richiede un po’ di fatica all’inizio, ma aiuta tanto dopo. I solchi si fanno bassi, 3-4 cm, e si lasciano almeno 20 cm tra una fila e l’altra. Medio togliere i sassi e rompere le zolle grosse, così i germogli non trovano ostacoli.

La semina avviene direttamente in piena terra. I semi vanno sistemati nei solchi a una distanza di 5-6 cm l’uno dall’altro. Se si preferisce, si può fare una prima annaffiata prima di interrare i semi. Meglio evitare di seminarli troppo in profondità , altrimenti faranno fatica a germogliare. Un trucco semplice è premere leggermente la terra dopo averli coperti, senza schiacciarla troppo.
Il supporto va messo fin da subito, anche se le piantine non sono ancora cresciute. Serve perché, appena iniziano ad allungarsi, i fusti trovano già dove aggrapparsi. Si può usare una rete metallica, una griglia in legno o delle semplici candele incrociate. Più importante è che la struttura sia stabile ben ancorata. Quando la pianta comincia ad arrampicarsi, fa tutto da sola.
Come rinforzare l’appoggio
Durante la crescita è utile rincalzare le piante. Significa portare un po’ di terra alla base del fusto per rafforzarne l’appoggio. Si fa con una zappa leggera o anche solo con le mani. Questo aiuta a mantenere le radici al riparo e impedisce che la pianta si pieghi troppo sotto il peso dei baccelli. Anche l’acqua resta più facilmente vicino alle radici.

L’irrigazione va fatta con regolarità , ma senza esagerare. I piselli non amano il terreno inzuppato, però neanche quello secco. La frequenza dipende dal clima e dal tipo di suolo. Nei periodi caldi, conviene bagnare al mattino presto o alla sera. Meglio evitare di bagnare le foglie, per ridurre il rischio di malattie fungine. Un’annaffiatura leggera ma costante è preferibile a pochi interventi abbondanti.
I parassiti possono essere un problema, specialmente gli afidi. Si attaccano ai germogli e rovinano la pianta. Si possono rimuovere a mano oppure usare macerati naturali come quello all’aglio o al sapone di Marsiglia. Anche le formiche possono comparire, perché spesso seguono gli afidi. In certi casi può servire una rete antinsetto, soprattutto se le infestazioni sono frequenti.
Il tempo della raccolta
Quando i baccelli iniziano a gonfiarsi, è segno che la raccolta è vicina. Si devono cogliere quando sono pieni ma ancora teneri. Se si aspetta troppo, diventano duri e meno saporiti. La raccolta va fatta con delicatezza, tirando leggermente Il baccello verso il basso. Le piante producono meglio se si raccoglie spesso. Più si tolgono i baccelli maturi, più ne crescono di nuovi.

Non tutte le varietà di piselli sono adatte alla coltivazione verticale. Quelle rampicanti sono le più indicate: crescono anche oltre i due metri e hanno bisogno del sostegno. Offrono un raccolto abbondante e prolungato. Esistono anche i piselli mezza-rama, che si fermano intorno al metro. Anche questi possono crescere su rete, ma in genere sono meno esigenti in altezza.
La posizione dell’orto fa la differenza. I piselli hanno bisogno di sole e, almeno sei ore al giorno. Se l’area è troppo ombreggiata, le piante si allungano ma producono poco. Bisogna anche tener conto del vento: le piante alte, su rete, possono piegarsi o rompersi. In zone ventose, può essere utile montare uno schermo frangivento, oppure piantarli vicino a una parete.
Concimazione e altre cure
La concimazione va gestita con cautela. I piselli non vogliono troppo azoto: altrimenti crescono tante foglie ma pochi baccelli. Un po’ di compost maturo o stallatico ben decomposto, incorporato nel terreno prima della semina, basta spesso per tutto il ciclo. Quando le piantine sono emerse, si può aggiungere solo un po’ di potassio o fosforo se le foglie appaiono pallide.

Chi ha provato a coltivare i piselli su rete sa che è un metodo comodo anche per la raccolta. I baccelli restano più puliti e visibili. Non bisogna chinarsi troppo e si evitano molte perdite per marciume. Un altro vantaggio della coltivazione verticale è che le piante si ammalano meno. Quando restano a contatto con terreno, il rischio di funghi e muffe aumenta. Con la rete, le foglie sono più arieggiate e asciugano prima dopo la pioggia. E anche più facile tenere d’occhio le condizioni generali: se qualcosa non va, si vede subito.
Infine, non bisogna dimenticare che i piselli arricchiscono il terreno. Sono leguminose, e fissano l’azoto nel suolo grazie ai batteri presenti sulle loro radici. Dopo il raccolto, si possono lasciare le radici interrate e usare la zona per colture che beneficiano nell’azoto, come cavoli o pomodori. È un piccolo vantaggio che si scopre solo coltivando con continuità virtuale dopo anno.