
Una cosa è certa, la primavera, è la stagione dei tulipani. Un fiore meraviglioso, che arriva dall’Olanda, ma che anche in Italia, da tempo, regala dei veri e propri spettacoli. Dai bulbi, fino alla messa in dimora: la sua coltivazione, è importante. Per questo, conoscerne i passaggi, è davvero fondamentale. Approfondiamo, il discorso.
Quando comprare e piantare i tulipani
I tulipani, si possono comprare, fino al mese di Ottobre e di Novembre, insomma, prima che arrivi il grande freddo. E nello stesso periodo, cercare di piantare i bulbi. La posizione perfetta, è quella in pieno sole, perchè fioriscono nel corso della primavera, e quindi, quando le temperature, sono ancora fresche.

Inoltre, è bene, che i tulipani, vengano piantati, quando il terreno è ben drenato. Ancora meglio, se tutto succede, prima della messa a dimora. E nel caso, di terreno argilloso, è bene aggiungere della sabbia da incorporare. In caso, di terreno poco fertile, ancora meglio, aggiungere letame o compost. Vanno bene, entrambe le cose.
Al momento in cui si comprano, è meglio scegliere i bulbi sodi. Con la buccia marrone. I bulbi, vanno interrati, ad una profondità di dieci centimetri, con la punta rivolta verso l’alto. E poi, vanno bagnati con dell’acqua, per aiutare, il processo di crescita. Sempre senza esagerare. Altrimenti, potrebbero marcire.
In che periodo fioriscono
In genere, il periodo della fioritura, avviene tra Marzo e Maggio, per cui in primavera. Quando escono dal terreno, i fiori, vanno curati in modo corretto, anche per fare in modo che possano proseguire il loro ciclo vitale, a lungo. Il bulbo, torna utile, anche per gli anni a venire.

Poi, si deve tenere conto, anche di altri fattori, come: la profondità. Più è profondo il bulbo, e più aspetterà a spuntare. Si tratta di una ottima strategia, che è perfetta, specialmente, nelle località fredde, come protezione dal gelo. Anche, l’andamento climatico, poi, ha la sua grande importanza, senza alcun dubbio.
Non basta solo una settimana di caldo, per potere riattivare il bulbo. Specialmente, quando, il terreno che lo circonda, è umido o anche freddo e bagnato. Insomma, è necessario, un poco di tempo, per cui, fare i passaggi nel modo giusto, è un dettaglio, che non va mai trascurato, in nessun momento dell’anno.
Come fare durare a lungo i tulipani
Bulbi a fioritura scalare: si possono formare dei gruppi di tulipani. Con delle varietà, e delle caratteristiche diverse. il segreto, è quello di usare, delle varietà, che crescono, in momenti diversi, e per farlo controllare il calendario. Cosi, da potere alternare le cose, e essere sicuri, che crescano nelle stesse file e aiuole.

Profondità della messa a dimora: se i bulbi vengono messi ad una profondità maggiore, allora entreranno in attività dopo, e potranno fiorire più tardi. Per questo, è meglio, scegliere, quelli che hanno una maggiore dimensione, cosi, per avere le energie necessarie, e dei germogli più lunghi e forti, senza altro da aggiungere.
Posizioni diverse: le differenza di fioritura, si può ottenere anche con le stesse varietà, basta solo che le posizioni siano diverse. A distanza di sette o dieci giorni, ci sta la possibilità di prolungare l’effetto, della fioritura. E avere, alla fine dei conti, un risultato che è migliore nel tempo.
Estrazione dei bulbi
Nel momento in cui, le foglie sono secche, allora si possono estrarre i bulbi. Per farlo, sia che siano in vaso o a terra, occorre delicatezza. Cosi, da evitare, che si possano rovinare. Delle volte, basta, anche solo, tirare a poco a poco le foglie, cosi da estrarre l’intera pianta.

In alcuni casi, anche quando il terreno è duro, è bene aiutarsi con un rastrellino. O anche una forca, con dei denti di plastica. La cosa importante, è che non si facciano dei danni ai bulbi, e che non si corra il rischio, di poterli lesionare. Ed è fatta, non resta che curarli, quando sono fuori dal vaso.
Nel momento in cui, vengono estratti, si possono pulire, eliminando tutta la terra che è rimasta. E che in genere, resta attaccata al bulbo. Poi, si procede, con il taglio delle foglie, specialmente, quelle che sono secche. O anche, quelle danneggiate o malate. Insomma, che possono portare problemi, alla pianta stessa.