Rosmarino: ecco il trucco che presto tutti useranno per coltivarlo senza fatica

Il rosmarino rappresenta da sempre una delle piante aromatiche più apprezzate e diffuse sia in cucina che come elemento decorativo per giardini, orti, balconi o semplici vasi. La sua coltivazione è alla portata di tutti, grazie alla facilità con cui cresce e si sviluppa, ma esistono alcuni accorgimenti che possono favorire una crescita più rigogliosa e duratura.

Facile da coltivare, con qualche trucco

L’utilizzo del rosmarino nell’alimentazione umana affonda le sue radici nell’antichità: già Greci e Romani lo impiegavano sia come pianta ornamentale che come ingrediente per infusi, decotti e, naturalmente, come spezia aromatica. Il rosmarino è infatti una pianta tipicamente mediterranea, che predilige i climi temperati e si adatta perfettamente a queste condizioni.

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La coltivazione del rosmarino è semplice e non richiede particolari attenzioni, ma se si desidera ottenere una pianta sempre verdeggiante, ricca di foglie e rametti profumati, è importante seguire alcuni consigli pratici. Che si scelga di coltivarlo in vaso sul balcone o direttamente in giardino, occorre tenere a mente alcune caratteristiche peculiari di questa pianta aromatica.

Essendo una pianta perenne, o sempreverde, il rosmarino non necessita di essere riseminato o trapiantato ogni anno: una pianta ben curata può vivere e prosperare per molti anni, mostrando la sua massima vitalità soprattutto durante la primavera e l’estate. Anche chi è alle prime armi con il giardinaggio può prendersene cura senza difficoltà.

Coltivare il rosmarino in vaso

Il rosmarino è ideale per chi si avvicina per la prima volta al mondo delle piante: basta garantirgli una buona esposizione alla luce (almeno 5 ore al giorno), un contenitore sufficientemente profondo (almeno 25-30 cm, dotato di fori per il drenaggio) e un terriccio leggero, meglio se leggermente sabbioso, per favorire il benessere delle radici.

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Il vaso può essere posizionato ovunque, purché sia ben illuminato e protetto da correnti d’aria, in particolare quelle fredde. Sul fondo del contenitore è consigliabile sistemare uno strato di piccoli sassi, sabbia, torba o ghiaia fine, per migliorare il drenaggio e prevenire ristagni d’acqua dannosi per la pianta.

L’irrigazione deve essere moderata: il rosmarino, soprattutto se coltivato in vaso, tollera meglio brevi periodi di siccità rispetto a un eccesso d’acqua, che potrebbe causare marciume radicale e compromettere la salute della pianta. Quando la pianta cresce eccessivamente, è opportuno rinvasarla in un contenitore più grande, aumentando la dimensione di circa un terzo rispetto al precedente.

Coltivarlo all’aperto

In piena terra, il rosmarino può svilupparsi ancora più rapidamente e in modo più vigoroso. Anche in questo caso valgono le stesse indicazioni fornite per la coltivazione in vaso: non è necessario un terreno particolarmente ricco, ma può essere utile arricchirlo con un po’ di compost maturo o letame ben decomposto per favorire la crescita.

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Prima di piantare il rosmarino, è consigliabile lavorare il terreno fino a una profondità di almeno 35 cm, utilizzando una zappa per rompere le zolle e facilitare lo sviluppo delle radici, che tendono a scendere in profondità. Successivamente, si deve creare uno spazio adeguato per accogliere la pianta.

Dopo il trapianto, nelle prime 1-2 settimane è importante mantenere il terreno solo leggermente umido, evitando eccessi d’acqua. Una volta che la pianta si sarà adattata, si potrà ridurre la frequenza delle irrigazioni, ricordando di bagnare esclusivamente il terreno e non le foglie. I rami troppo lunghi o legnosi possono essere potati per favorire una crescita più compatta e sana.

Replicare il rosmarino

La propagazione del rosmarino tramite semina è poco praticata, poiché il metodo più efficace è la moltiplicazione per talea: si tratta di una sorta di “clonazione” che consente di ottenere una nuova pianta a partire da un rametto prelevato da una pianta madre sana. Basta tagliare con forbici ben pulite un ramo di almeno 10 cm, preferibilmente non troppo legnoso.

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Il rametto può essere posto in acqua, in un luogo luminoso ma non esposto direttamente al sole, oppure interrato direttamente in un substrato leggero. Nel caso si scelga l’acqua, è sufficiente utilizzare un bicchiere o un vasetto trasparente, attendendo che si sviluppino radici abbastanza lunghe.

Quando le radici avranno raggiunto almeno la metà della lunghezza del rametto, sarà possibile trapiantarlo nel terreno o in vaso. In questa fase iniziale, è importante evitare sia eccessi che carenze d’acqua, mantenendo il substrato appena umido fino a quando la piantina non avrà completato il suo sviluppo e sarà pronta a crescere in autonomia.

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