
Coltivare ortensie in terrazzo può sembrare semplice. Ma basta poco per incappare in errori banali. La posizione, per cominciare, fa una grande differenza sul risultato finale. Queste piante non vanno d’accordo con il sole diretto tutto il giorno. Meglio un terrazzo ha rivolto a est, dove la luce arriva al mattino ma non nelle ore torri di. Il caldo pomeridiano le sfianca i fiori si afflosciano, anche se l’acqua non manca. Un po’ di ombra è sempre benvenuta.
Tutto dipende dalla varietà delle ortensie
Ogni varietà ha esigenze leggermente diverse. Le ortensie a foglia di quercia, per esempio, tollerano più sole. Quelle classiche, a foglia grossa, preferisco non angoli più freschi e riparati. Se si sbaglia l’esposizione, la pianta sopravvive lo stesso, ma non fiorisce come dovrebbe. La fioritura scarsa e spesso il primo campanello d’allarme. A volte basta spostare il vaso di un metro per notare la differenza nel giro di qualche settimana.

Il vaso, poi, non è un dettaglio. Serve capiente, ma soprattutto deve drenare bene. Un fondo con argilla espansa a evitare ristagni. Il ristagno e il nemico silenzioso: le radici non respirano, marciscono e la pianta comincia a perdere tono. Anche quando il terriccio in superficie sembra asciutto, sotto può esserci acqua stagnante. Medio controllare infilando un dito in profondità ogni tanto.
Il terriccio spesso merita attenzione. Non va bene usare quello universale da supermercato, troppo compatto. Le ortensie chiedono un substrato acido, con torba e magari un po’ di sabbia. Si trova già pronto nei vivai. Un buon terriccio fa più della metà del lavoro: assorbe l’acqua, ma la lascia anche scolare, senza soffocare le radici. A lungo andare, anche il colore dei fiori dipende dal pH.
Come e quando innaffiare le ortensie
Le innaffiature non devono essere casuali. Non si tratta di dare acqua quando ci si ricorda. Meglio poco ma spesso, e sempre alla base della pianta, senza bagnare foglie e fiori. In estate, ogni due giorni può bastare, ma dipende da dove si vive da quanto è ventilato il terrazzo. L’acqua troppo fredda o troppo calcarea non aiuta. Se possibile, usare quella piovana è la scelta più semplice

Annaffiare al mattino a un vantaggio concreto. Con il sole che si alza, la pianta a tempo di assorbire l’acqua prima del caldo. La sera non è l’ideale: l’umidità che resta sulle foglie può attirare funghi e altri problemi. Usare un innaffiatoio con beccuccio lungo aiuta a dirigere l’acqua dove serve. Un tubo flessibile Può essere comodo, ma va usato con attenzione per non fare troppa pressione.
Il concime, se usato bene, cambia l’aspetto della pianta. Le ortensie vanno nutrite con prodotti specifici, e non basta buttare un po’ di fertilizzante a caso. Ci sono dosi precise, tempi giusti. Troppe sostanze possono bruciare le radici o far crescere solo foglia di scapito dei Fiori. Una volta al mese può bastare, ma conviene sempre leggere l’etichetta. Alcuni prodotti aiutano anche a mantenere l’acidità del terreno.
Potatura e parassiti: quello che c’è da sapere
Non tutte le ortensie reagiscono allo stesso modo. Quelle con foglia grossa sono più affamate richiedono concimazioni regolari. Le altre, tipo quelle a pannocchia, sono più sobrie. Sapere che varietà sia in casa aiuta a scegliere il trattamento giusto. Sei il concime è sbagliato, i fiori potrebbero cambiare colore in modo strano perdere l’intensità. Non è un problema grave, ma può dare fastidio a chi ama certe tonalità.

La potatura non va improvvisata. Si fa a fine stagione dopo la fioritura eliminando i rami vecchi. Lasciare gemme porta una pianta disordinata e poco generosa della stagione successiva. E invece tagliare corto e lasciare solo qualche gemma aiuta la fioritura dell’anno dopo. Non bisogna avere fretta: potare troppo presto Poi esporre i nuovi germogli al freddo. Alcuni trattano i tagli con propoli per evitare infezioni, può essere utile ma non sempre necessario.
I parassiti non sono un dramma, ma vanno tenuti d’occhio. Afidi, cocciniglie o funghi possono comparire, soprattutto se la pianta è già stressata. un ambiente sano, con buona circolazione d’aria e pulizia regolare, riduce i rischi. Se servono trattamenti, meglio iniziare con rimedi semplici: acqua e aceto, sapone molle, infusi da io. I prodotti chimici vanno usati solo quando non c’è alternativa, e sempre seguendo le dosi.
Ultimi accorgimenti da tenere in considerazione
Il pacciame può sembrare un dettaglio, ma fa la sua parte. Uno strato di corteccia o foglie secche intorno al fusto aiuta a mantenere l’umidità e tiene a bada le erbacce. In estate evita che il terreno si secchi troppo in fretta, in inverno protegge le radici dal cielo. Si può aggiungere togliere a seconda delle stagioni, adattando la copertura.

Alcuni accorgimenti possono migliorare l’aspetto generale della pianta. Spruzzare acqua la sera, senza esagerare, crea un microclima più umido che piace molto alle ortensie. Non si tratta di bagnare la pianta, ma solo l’aria attorno. Funziona soprattutto in città, dove il terrazzo è spesso secco e afoso. Serve un vaporizzatore a mano, niente di complicato.
Infine, il colore dei fiori si può modulare con qualche intervento mirato. Aggiungere solfato di alluminio, ad esempio, intensifica il blu. I fiori rosa tendono al lilla se il terreno diventa più acido. Questi cambiamenti non sono immediati, ci vogliono settimane, ma sono affascinanti da osservare. Vale la pena chiedere un vivaio quale prodotto usare per la propria varietà.