Non usare mai questo fertilizzante con le piante grasse

Le piante grasse, o succulente, sono tra le scelte più popolari per chi desidera un giardino facile da gestire, decorativo e resistente. Tuttavia, la loro coltivazione nasconde alcune insidie, specialmente quando si tratta di fertilizzazione. Un errore comune tra i giardinieri alle prime armi è quello di utilizzare fertilizzanti non adatti, rischiando di compromettere la salute delle piante. In questo articolo scopriremo perché alcuni fertilizzanti sono dannosi per le piante grasse e quale scegliere per garantire loro lunga vita e splendida crescita.

Caratteristiche delle piante grasse e loro esigenze nutrizionali

Le piante grasse si distinguono per la loro capacità di immagazzinare acqua nei tessuti, caratteristica che permette loro di sopravvivere in ambienti aridi e con scarse precipitazioni. Questa peculiarità si riflette anche nelle loro esigenze nutrizionali. Le succulente, infatti, richiedono un apporto di nutrienti molto inferiore rispetto ad altre tipologie di piante da giardino.

SP - Pianta grassa bruciata da fertilizzante

Un terreno troppo ricco di nutrienti, in particolare di azoto, può risultare addirittura dannoso per le piante grasse. Queste piante sono abituate a crescere in suoli poveri, ben drenati e con una bassa percentuale di sostanza organica. L’eccesso di fertilizzante può portare a una crescita troppo rapida, tessuti molli e meno resistenti, e una maggiore suscettibilità a marciumi e malattie fungine.

Per questi motivi, la scelta del fertilizzante giusto è fondamentale. Bisogna evitare prodotti troppo concentrati o formulati per altre tipologie di piante, come quelle da fiore o da orto, che hanno bisogni completamente diversi.

Il fertilizzante da non usare mai: quello ad alto contenuto di azoto

Il principale errore che si commette nella cura delle piante grasse è l’utilizzo di fertilizzanti ad alto contenuto di azoto (N). Questi prodotti sono spesso consigliati per piante da giardino che necessitano di una crescita rapida e rigogliosa, come le piante da orto o le ornamentali da fiore. Tuttavia, per le piante grasse, l’azoto in eccesso è un vero nemico.

SP - Pianta grassa bruciata da fertilizzante

L’azoto stimola la produzione di foglie e tessuti verdi, ma nelle succulente questo si traduce in una crescita eccessivamente veloce, che rende i tessuti molli e poco resistenti. Queste condizioni favoriscono l’insorgere di marciumi radicali e attacchi fungini, oltre a ridurre la capacità della pianta di resistere alla siccità. Inoltre, un eccesso di azoto può compromettere la fioritura, rendendo le piante meno decorative e più vulnerabili agli stress ambientali.

Per questo motivo, è fondamentale evitare fertilizzanti universali o specifici per piante verdi, che spesso presentano un rapporto NPK (azoto-fosforo-potassio) sbilanciato a favore dell’azoto. Leggere sempre l’etichetta e scegliere prodotti a basso contenuto di azoto è la chiave per il successo nella coltivazione delle piante grasse.

Le conseguenze dell’uso scorretto dei fertilizzanti sulle piante grasse

L’uso di fertilizzanti sbagliati può avere effetti devastanti sulle piante grasse, anche se inizialmente i risultati sembrano positivi. In molti casi, dopo la somministrazione di un fertilizzante ricco di azoto, si nota una crescita rapida e un’apparente vigoria. Tuttavia, questa fase è spesso seguita da una serie di problemi che possono portare anche alla morte della pianta.

SP - Pianta grassa bruciata da fertilizzante

I sintomi più comuni di una fertilizzazione errata sono: tessuti molli e acquosi, foglie che si staccano facilmente, comparsa di macchie scure o marciumi alla base della pianta e, nei casi più gravi, il collasso totale della succulenta. Oltre ai danni diretti, l’eccesso di nutrienti può alterare il pH del terreno, rendendolo inadatto alle esigenze delle piante grasse e favorendo lo sviluppo di parassiti e malattie.

Un altro aspetto da considerare è che le piante grasse, crescendo in modo innaturale, perdono la loro tipica forma compatta e armoniosa, diventando sgraziate e meno decorative. La bellezza delle succulente risiede proprio nella loro crescita lenta e nella capacità di adattarsi a condizioni estreme, che viene compromessa da una fertilizzazione eccessiva o sbagliata.

Come fertilizzare correttamente le piante grasse

La regola d’oro per la concimazione delle piante grasse è: poco e raramente. In linea generale, è sufficiente fertilizzare una o due volte all’anno, preferibilmente all’inizio della primavera e, se necessario, a metà estate. Il fertilizzante ideale deve avere un basso contenuto di azoto e un rapporto NPK equilibrato, ad esempio 2-7-7 o 3-7-5, privilegiando fosforo e potassio che favoriscono la fioritura e la robustezza dei tessuti.

SP - Pianta grassa bruciata da fertilizzante

Si consiglia di diluire il fertilizzante in acqua, utilizzando una concentrazione pari a metà o un quarto di quella indicata per altre piante. In alternativa, si possono utilizzare fertilizzanti specifici per cactacee e succulente, facilmente reperibili nei negozi di giardinaggio. È importante evitare la concimazione durante il periodo di riposo vegetativo, che nella maggior parte delle piante grasse coincide con l’autunno e l’inverno.

Un altro accorgimento fondamentale è quello di non fertilizzare mai piante appena rinvasate o in condizioni di stress (ad esempio dopo una prolungata siccità o in presenza di malattie). La concimazione deve accompagnare la crescita attiva, non sostituirsi alle cure colturali di base come il corretto drenaggio e l’esposizione alla luce.

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