Come scegliere il terreno ideale per la lavanda

La lavanda è una pianta eccezionalmente profumata, dal colore intenso ed estremamente versatile per essere coltivata anche in vaso. La lavanda ama il sole, ma anche il terreno va scelto con cura, per garantirle una crescita rigogliosa e sana. La terra deve essere assolutamente ben drenata, possedere il giusto PH e risultare ricca di nutrienti.

Tutto inizia dalla terra

Il PH, del terreno migliore per la lavanda è un po’ più alcalino della norma. Il PH è un gradiente che, anche per quanto concerne la nostra pelle, misura l’acidità o la basicità (detta appunto anche alcalinità). Dei valori tra 1 e 7 indicano quindi un elemento acido, mentre se si avvicinano a 14, significa che è alcalino.

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Un PH intorno a 8, per la lavanda è quello ideale. Il drenaggio, poi, potrebbe richiedere l’aggiunta di sabbia o ghiaia, così che l’acqua non ristagni e non possa causare la comparsa di muffe o malattie funginee. In tal senso, anche l’argilla espansa funziona bene. Se si desidera seminarla, meglio farlo in autunno o primavera.

Qualora invece la coltivazioni inizi con la talea, vanno scelti steli che abbiano perlomeno 10 cm di lunghezza. Il nutrimento del terreno non necessita di concime aggiuntivo, a meno che la crescita non appaia in evidente difficoltà: la lavanda ha bisogno di ben poco per diventare rigogliosa, purché non abbia erbacce sul suo cammino.

Dove fiorisce la lavanda

La lavanda è bellissima tra le rocce di un giardino così come in un grande vaso sul balcone. Prospera in modo eccellente anche se le temperature sono rigide, basti pensare che anche se la colonnina di mercurio scende oltre i – 10 gradi, questa pianta non ne risente affatto. Ma è l’umidità a nuocerle.

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Un inverno o un’estate particolarmente umidi, infatti, potrebbero far sviluppare funghi così come l’acqua stagnante del terreno. Andrebbe quindi coltivata in presenza di clima asciutto e temperato. Al contrario, la siccità non la scalfisce, pur se occorre sempre prestare attenzione a un’irrigazione idonea. Un eccesso di azoto, invece, non porterebbe a grande fioritura.

La lavanda, infatti, come detto non necessita di un terreno particolarmente ricco di nutrienti, tuttavia un buon compost organico aggiunto nelle prime fasi consente la miglior crescita dei fiori. Sono il fosforo e il potassio, eventualmente in modesta aggiunta, a favorirli, mentre l’azoto è più indicato per le piante dove si ha necessità di “incoraggiare” il fogliame.

Lavanda multiuso

In aromaterapia, la lavanda è un ottimo rilassante: il suo profumo intenso, infatti, calma gli stati di stress e favorisce il riposo, intervenendo in maniera positiva sull’insonnia. Come profumatore per l’ambiente, ma anche per armadi e borse, è molto diffuso per l’aroma dalle sfumatura decise ma fresche, anche quando essiccata.

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Disporre i sacchetti di lavanda dove si vuole sprigionare il suo profumo è ormai pratica comune e non tutti sanno che ha anche proprietà antisettiche e antinfiammatorie. Si tratta inoltre di un ottimo metodo naturale per tenere lontane le zanzare e anche le vespe, mentre se presente in uno shampoo limita la comparsa di forfora.

Gli infusi di lavanda sono benefici per l’apparato gastroenterico: possono eliminare il gonfiore in eccesso, favorire la digestione e placare gli stati d’ansia. Si tratta perciò di una pianta non solo bella e profumata, ma anche benefica sotto molteplici punti di vista. Non solo, oltre che nelle tisane, spesso si una persino in cucina.

Lavanda in cucina?

Di norma, gli aromi più diffusi, specialmente nel campo della pasticceria, sono la vaniglia e l’arancia. Un aroma di lavanda è originale e sorprendente, può trasformare in un piccolo capolavoro dei biscotti, delle torte ma anche un gelato gustoso. Vi si può realizzare una crema aromatizzata da impiegare in una crostata o dove si desidera.

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Ma le prelibatezze alla lavanda non si limitano alle ricette dolci: ad esempio, si può realizzare un ottimo risotto con rosmarino e lavanda, raffinato e gradevole; in un brodo di verdure, invece, si possono aggiungere una o due spighe di lavanda, a seconda della quantità, lasciandole in infusione per sprigionarne l’aroma.

Il suo sapore è interessante anche durante la cottura di carni bianche come il pollo, o con un pesce azzurro al forno. Per quanto concerne il pesce, poi, renderà ancor più esclusiva una tartare di tonno, in abbinamento con del finocchio. Infine, la lavanda può aromatizzare in modo incredibile alcuni formaggi.

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